venerdì 18 marzo 2016

Lo zaino di un bambino nel mondo

Eccomi qui pronto per la mia prossima tappa del mio navigare "matto e disperatissimo" in giro per il mondo. Ad aprile sarò ad Harare in Zimbabwe e poi a Cape Town in Sudafrica in visita ai bambini e ai ragazzi delle Case del Sorriso del Cesvi, Onlus che sin da ora ringrazio. Tornerò in Africa (ultima volta nel 2010 presso la scuola di Kijiwetanga, Kenya), un continente ricco di etnie, culture e tradizioni diversissime ma accomunato dalla lancinante bellezza delle sue terre e da un fatalismo dei suoi figli che da una parte mi affascina (mal d'Africa o cura per l'umanità?!?) e dall'altra si scontra con il mio presunto efficientismo occidentale. E con queste perturbazioni emozionali all'orizzonte, mi preparo facendo spazio nel mio zaino per riempirlo di nuovi incontri, nuovi punti di vista, nuovi insegnamenti.
Un ringraziamento a Silvia, che ha capito la mia direzione e mi ha indirizzato verso questa nuova destinazione, e a mia mamma che, da quando ha saputo del mio nuovo viaggio, ringhia alle mie calcagna continuando a chiedermi "Da cosa scappi? Perché fuggi??". Domande di disarmante profondità. Ma se da un lato latito ... dall'altro navigo forse perché nel mio zaino ho ancora posto da riempire!
Chiudo questo post con una citazione di Suor Dina conosciuta in Mozambico nel 2007: "Sull'Africa, dopo averci passato una settimana scriveresti un libro, dopo un mese una pagina, dopo un anno non prenderesti nemmeno in mano la penna."
Lo zaino che da sempre mi accompagna nelle mie avventure nel mondo. Qui in posa in Quixada, Brasile 2011

3 commenti:

  1. tua mamma ha semplicemente ragione..... posso chiamarla per suggerirle un paio di risposte?

    RispondiElimina
  2. Lasciatemi viaggiare .. Con la chitarra in mano :-P

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina